
Le ortensie sono sicuramente i fiori più amati e apprezzati, in tutto il mondo. Coltivarle in giardino o in vaso è davvero possibile. E’ una pianta dalla fioritura generosa, e molto colorata. Da sempre, si tratta di una qualità di piante molto apprezzata, e sicuramente di grande impatto visivo. Ma approfondiamo il discorso.
Ortensie: che cosa sappiamo?
Le ortensie sono uniche, anche per essere diverse. Le loro varietà sono più di ottanta, e ognuna con un dettaglio particolare. Sono dei cespugli ornamentali, che hanno davvero poche esigenze, e che in linea di massima fioriscono nel periodo estivo. Fanno parte della famiglia delle Hydrangeacee, sono uniche al mondo.

La varietà che si conosce in misura maggiore, è quella che ha le foglie compatte, di dimensioni contenute, con gli steli eretti, su cui si aprono le foglie. Ancora, infioriscenze globose, di colore rosa o azzurro: colore che cambia in base a quelle che sono le caratteristiche chimiche del terreno. E’ un fiore,
perfetto da mettere dentro i vasi, ma anche nei giardini. Di grande attualità e anche impiego, si può utilizzare anche per importanti composizioni. Inoltre, è da sempre considerata una pianta rustica, che preferisce sempre crescere in piena terra, anche se tollera anche la crescita in vaso o in contenitore. Insomma, dove la si mette, cresce.
Ortensie in giardino: come coltivarle
Una cosa è certa, è una pianta longeva, che ha delle radici davvero molto robuste. La cosa migliore da fare, è quella di metterla sempre a dimora in uno spazio adeguato. La cosa migliore da fare, è quella di metterla nel terreno, lasciando sempre uno spazio, un colletto, cosi nel corso della bagnatura, non rischia di sprofondare.

Il suo substrato, poi, non deve mai essere argilloso. Inoltre, si devono anche evitare dei substrati calcarei, per cui quelli che hanno un ph superiore ai 7,5, per via del fatto che possono risultare poveri di microelementi. Che sono importanti, per una crescita sana e rigogliosa, al punto giusto.
L’innaffiatura, invece, ha bisogno di una acqua acidulata. Altrimenti, con il passare del tempo, il terreno rischia di diventare basico. Infine, tutto l’apparato, dovrebbe essere coperto da una pacciamatura acidogena, in cui sono presenti aghi di pino e corteccia. I primi sono preferibili e di gran lunga ai secondi.
E per il concime
L’ortensia è di sicuro un fiore che ama il terreno acido, per cui, per potere avere un risultato degno di questo nome, quello che si deve fare, è cercare di dare il concima a partire dalla primavera, fino alla fine dell’estate. Ancora meglio, se si usa un prodotto fertilizzante, e ancora meglio,

se specifico per le ortensie. Con una formulazione che al suo interno, abbia le sostanze nutrizionali, di cui la pianta ha bisogno. Per esempio, a inizio stagione, cercare di usare un prodotto granulare, mentre in estate, o anche dieci giorni prima, cercare di preferire un prodotto che sia liquido, specifico.
Se si alternano questi due prodotti in modo perfetto, alla fine si avrà un risultato migliore e decisamente perfetto. La cosa migliore da fare, è quella di diluire il prodotto liquido, dentro l’innaffiatoio, cosi da avere anche i fiori e le piante rigogliose, nel periodo vegetativo, che è quello più importante.
Possibili malattie delle ortensie
Muffa grigia: la malattia principale che colpisce le ortensie, è data dalle malattie che arrivano dai funghi. Questa ad esempio, è una di quelle: arriva in modo particolare in estate, colpendo le foglie inferiori e quelle più interne. Può anche colpire le infiorescenze, con degli esiti che sono davvero pesanti e difficili da risolvere.

Maculature fogliari: sia in estate che in autunno, sulle foglie si possono presentare delle macchie ovali. Di colore rosso o brunastro, con un contorno giallo. Anche questa, è una malattia fungina. Per poterla evitare, sarebbe bene passare il rame in primavera, e poi una seconda volta nel pieno dell’estate. E si dovrebbe risolvere.
Carenza di ferro: questo problema si manifesta in estate, con l’ingiallimento delle foglie , con anche la presenza di nervature. Se non si interviene subito, la pianta rischia di peggiorare e di morire. Si devono distribuire nel terreno, degli elementi, che siano ricchi di ferro, sia in polvere che liquidi.