Prelievi, rivelato il trucco delle banche che ti costa caro

Anche se sempre di più viviamo in un momento storico, in cui la moneta digitale è al centro di ogni cosa, ci sono delle operazioni, per cui servono i contanti. E quindi, è necessario andare a prelevare. Le opzioni, al giorno di oggi sono davvero tante, specialmente se si tratta di carta prepagata.

In alcuni casi, le carte prepagata, possono anche prendere il posto del conto corrente, per lo meno per alcune operazioni, e anche per alcune tipologie di clienti. Si tratta di carte, che vanno bene anche per gli acquisti online, o in negozio. Oltre che per i prelievi e per il wallet.

Ebbene, oggi ci concentriamo in particolare su queste, visto che una recente indagine, ha fatto notare, come i costi ad essi collegati siano di non poco conto. Prelevare contanti, cosi come ricaricare il saldo, non solo operazioni gratuite, specialmente se ripetute con una certa frequenza. Ma approfondiamo il discorso, per capire meglio.

Carta prepagata: quanto costa?

Partiamo dal presupposto, che una carta prepagata ha un canone annuale di 5,75 euro. Una spesa davvero ridotta, rispetto ad altre carte. E poi, come se non bastasse, dentro una carta prepagata è impossibile inserire risparmi fino a 12 mila euro. Infine, le prepagate, non hanno una imposta di bollo.

Si possono usare, solo se ci sono dei fondi disponibili in modo immediato, insomma per potere coprire una spesa. Poi, le carte con iban si possono ricaricare tramite il bonifico, ma con un importo che non arriva in modo immediato. Mentre, per una ricarica immediata, ci si deve affidare alla ricarica online.

Nel primo caso, ci sta una spesa di commissione di 0,77 euro, mentre nel secondo caso di 1,81 euro. E poi, ci sta anche il prelievo del contante che ha un costo. Se avviene nell’Atm della propria banca ci sta un costo di 0,43 euro, mentre per un Atm di una banca diversa è di 1,97 euro.

Prepagata: meglio con o senza iban?

Scegliere la carta prepagata, è una cosa che si fa anche in base alla presenza o meno di iban. In genere, è una scelta che varia, in base a quelle che sono le esigenze di ogni utente. Le carte prepagate che non hanno iban costano di meno, infatti hanno un canone annuo di 1,22 euro.

Ma di contro, possono avere un fondo ridotto che non arriva a 7 mila euro. Mentre, le carte che hanno l’iban, hanno un costo di mantenimento superiore, con un canone di 10,64 euro, ma hanno anche un conto che può tenere fino a 18 mila euro. Delle volte anche qualcosa di più.

Le commissioni su ricarica e prelievo, poi, sono leggermente più basse. Con una commissione media che si ferma a 0,95 euro, sempre nel caso in cui, il bonifico venga disposto dal proprio home banking. Discorso diverso, quando viene fatto da una banca diversa da quella di appartenenza. Come per ogni cosa.

Commissioni interbancarie: si pagano?

Un altro argomento importante, è poi quello legato alle commissioni interbancarie. Al momento, la notizia certa, è che non ci sono dei cambiamenti radicali, di cui tenere conto, per quello che concerne il metodo di pagamento. E nemmeno, per i costi di commissione sui prelievi, presso altre banche e ancora,

sull’uso delle carte che siano di debito o di credito, per tutti i pagamenti diretti. In generale, questi ultimi, vengono tutti addebitati, direttamente sul conto corrente, che è stato poco prima associato al bancomat, o anche alla carta di credito. E poi, hanno come garanzia, quella di potere essere controllati,

in tempo reale. E al tempo stesso verificati. Basta solo, chiedere un estratto conto alla propria banca, per potere avere una conferma maggiore. E potere stare tranquilli, che l’operazione che è stata effettuata è andata a buon punto, e non ci sono state truffe di nessun genere. Insomma, che i soldi sono nel posto giusto.

Per finire

Insomma, ricapitolando: possedere una carta di credito, cosi come una carta prepagata ha i suoi costi. Gli stessi che cambiano, in base a quelle che sono le esigenze, e al modo per cui queste carte si usano. Quindi, ogni volta che si apre un conto, si deve tenere conto di questo.

Detto questo, poi, le banche hanno anche i loro metodi: prelevare o fare operazione da un ATM diverso, da quello di provenienza, ha sempre un costo maggiore, rispetto a quelli che si hanno con la propria banca. Per cui, il consiglio, è di cercare di usare sempre le banche personali.

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